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Nicoletta
Salomon La zattera di mimesis I Greci, la creazione, l'arte (Marsilio Editori, 2001, pp.128, €12.91) Mimesis
è atto di generazione. E imitazione della vita stessa, nella sua
capacità di generare. Ma come nasce un gesto d’arte, a cosa
assomiglia la sua creatura, a cosa allude, dove conduce? Lo dicono gli
antichi, Omero, Pindaro, Platone, Aristotele. Le loro risposte evocano
i fantasmi dell’arte: paura del falso, fascino del nuovo, mania
dell’ispirazione, cattura del doppio. Confessano speranza e
illusione di attingere a un oltre. Descrivono il magnetismo che
incatena all’arte. Rivelano che arte e filosofia sono inganni
verissimi, che anche le parole sono creature di mimesis, che sono
zattere gettate nel mare su cui navighiamo. Perché la vocazione di
mimesis è quella di tradurre, nel senso di condurre attraverso e al
di là. La sua zattera è instabile, insicura, il suo movimento è
perenne e imprevedibile, ma è il movimento della vita. Si può
scegliere di non salire su questa zattera, di non ballare sulle onde,
di non rischiare il naufragio, ma allora non si conosce, non si fa né
arte né filosofia. Indice 11
Premessa 13
Mimare immaginare imitare 25
Unire
separare ritrarre 33
Dentro fuori essere non-essere 43
Rapsodi filosofi ipocriti: tradurre e generare 57
Agire errare vedere 65
Specchi parole larve sostanze
73
Brillio inganni simpatia 81
Respirare riposare gioire 91
Proiezioni 115 Indice delle fonti antiche 123
Indice analitico |
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