n° della rivista dove è pubblicata la recensione del libro 

edizioni

Emilio Mattioli
Ritmo e traduzione
(
Mucchi editore, 2001, pp. 80, €15.49)

Indice

Premessa                                                      9
1. La poetica del ritmo di Henri Meschonnic     11
2. La specificità della traduzione letteraria        25
3. Per il ricupero di una tradizione                   41
4. Teoria della traduzione in Italia fra sette e
    ottocento: le linee guida                             59

 

Premessa

I contributi raccolti in questo volumetto sono nati per occasioni diverse e mostrano una ricerca in corso, ma sono strettamente legati dall’argomento che studiano: la traduzione e dal metodo con cui l’affrontano: quello della fenomenologia critica. Credo che la fedeltà a Luciano Anceschi risulti evidente come altrettanto evidente credo risulti il forte influsso della lezione di Henri Meschonnic. Questo influsso non consiste tanto nella assimilazione delle sue posizioni quanto in una riflessione su di esse che è un esercizio critico obbligatorio per chi non voglia adeguarsi supinamente alle correnti oggi di moda. Il concetto chiave elaborato da Meschonnic è quello di ritmo che non è quello tradizionale e banale, il ritmo naturale inteso come successione regolare, periodica, cadenzata, il ritmo del cuore e il ritmo delle stagioni, e neanche il ritmo della metrica, dato dall’alternarsi di lunghe e brevi nella metrica quantitativa e di sillabe toniche e atone nella metrica accentuativa. Il ritmo è invece per Meschonnic “l’organizzazione del soggetto come discorso nel e attraverso il suo discorso”, il movimento della parola nel linguaggio. Il ritmo risulta così contrapposto al segno. “Il ritmo è il modo di pensare il continuo che il discontinuo del segno non ha. Lo stile è la nozione che il segno produce per mascherare questa mancanza Negli studi qui raccolti il ritmo nella accezione di Meschonnic interessa soprattutto per il problema della traduzione, ma la portata della nozione è molto più ampia ed ha conseguenze deflagranti sugli assetti attuali dei saperi che si tendono però a ignorare. Quello che sicuramente io accetto da Meschonnic al di là di alcune innegabili differenziazioni, è la violentissima scossa alla pigrizia dei luoghi comuni e l’invito a ripensare l’attività traduttiva in termini nuovi. Non c'è dubbio che il pensatore più originale in questo campo di questi anni sia proprio lui.
Quanto ai singoli testi mi limito a fornire alcune indicazioni:
La poetica del ritmo di Henri Meschonnic è stato scritto per il Convegno di Cassino su
Il ritmo del linguaggio Poesia e Traduzione del marzo 2001;
La specificità della traduzione letteraria è in corso di stampa sulla rivista “Athanor”;
Per il ricupero di una tradizione è stato concepito come introduzione alla ristampa, non ancora effettuata, della traduzione cinquecentesca del VI dell’Eneide di Giovanni Pollio detto il Pollastrino;
La teoria della traduzione in Italia fra sette e ottocento: le linee guida è una relazione tenuta nel novembre del 1999 al Convegno dello IULM di Milano, dedicato a: “La nascita del concetto moderno di traduzione nelle nazioni europee fra enciclopedismo ed epoca romantica”.

 

Home Page Studi di Estetica