edizioni

Idee delle arti
collana diretta da Fernando Bollino
Editrice Clueb, Bologna

   

Johann George Sulzer

Teoria generale delle Belle Arti

Introduzione, traduzione e note di
Alessandro Nannini

Presentazione di
Fernando Bollino


(2011, pp. XCII-225, € 28.00)

             


Fernando Bollino

Nuove lezioni di estetica



(2011, pp. 158, € 14.00

             


Fernando Bollino

L'arte in opera
Itinerari di Gérard Genette

Con scritti di  
Gérard Genette, Riccardo Campi, Alessandra Corbelli


(2006, pp. 180, € 16.00)

             


Alessandra Corbelli

L'estetica musicale di Jean-Jacques Rousseau

Con un saggio di
Fernando Bollino


(2006, pp. 180, € 16.00)

             


Jaques Rancière

Mallarmé o la politica della sirena

Traduzione di Alessandro Serra 
Con la collaborazione di Martin Rueff


(2000, pp. 97, £ 18.000)

 

Mallarmé non è né l'esteta a caccia di essenze rare e di parole inaudite né il pensatore silenzioso o notturno della poesia troppo pura per essere mai scritta. Se la sua scrittura è difficile, lo si deve al fatto che obbedisce a una poetica rigorosa, corrispondente a una coscienza acuta della complessità di un momento storico e del ruolo che in esso deve assumere la poesia. Difficoltà leggera come i giochi di una piccola sirena che sa ingannare la fame di un'orco.

J.R.

Jaques Rancière insegna filosofia all'università di Paris-VIII (Vincennes/Saint-Denis). Autore di numerose opere sulla storia e il pensiero politico del secolo XIX, ha pubblicato tra l'altro La Nuit des prolétaires, 1881; Le Maître ignorant, 1887, La mésentente, 1995, La parole muette, 1998.

Gérard Genette: "L'Opera dell'arte. Immanenza e Trascendenza"

Gérard Genette


L'Opera dell'arte. 
I. Immanenza e Trascendenza


(1999, pp. 294, L. 40.000)

In che cosa "consiste" propriamente un'opera d'arte? E in quali modi essa può "trascendere" i limiti del suo stesso consistere oggettuale. E come eventualmente varia tale "consistere" e il suo "manifestarsi" a seconda che si tratti della Gioconda (oggetto "materiale" unico), del Pensatore di Rodin (scultura bronzea prodotta in più esemplari teoricamente "identici e intercambiabili"), di una performance jazzistica alla Charlie Parker (atto irripetibile), della Certosa di Parma di Stendhal (oggetto "ideale"), della Scultura invisibile di Oldenburg (operazione "concettuale"), e così di seguito?

Attraverso una straordinaria serie di analisi ed esemplificazioni condotte con lucidità teoretica e rigore tassonomico, Genette prospetta una duplicità di fondo che caratterizza i "modi di esistenza" delle opere d'arte, ovvero la loro Immanenza (ciò in cui consistono, appunto) e la loro Trascendenza (ciò che in qualunque forma travalica tale consistere per aprirsi, infine, alla funzione "operale" delle opere stesse, ossia al loro agire).

A sua volta l "modo d'immanenza" si presenta articolato in due "regimi" alternativi, il regime autografico (tipico di un oggetto materiale come la Gioconda) o il regime allografico (tipico di un oggetto ideale come la Certosa) - la terminologia qui è mediata da Nelson Goodman con il quale Genette instaura un confronto serratissimo. Il "modo di trascendenza", invece, introduce già ai contenuti trattati nel secondo dei due volumi (sottotitolato, appunto, La relazione estetica, Clueb 1998) di cui si costituisce la presente Opera dell'arte genettiana.

* * *

Formatosi alla scuola di Roland Barthes, docente all'École Normale Supérieure, Gérard Genette (Parigi 1930) è uno dei più brillanti critici e pensatori europei contemporanei. Ha conseguito grande notorietà con la serie Figure pubblicata in Italia da Einaudi (I. Retorica e strutturalismo, 1969; II. La parola letteraria, 1972; III. Discorso del racconto, 1976), alla quale occorre aggiungere ora un recentissimo Figures IV (Seuil 1999): con questa serie Genette ha contribuito a innovare fortemente criteri, metodi e analisi della critica e della teoria letteraria. Sempre presso Einaudi sono usciti Nuovo discorso del racconto (1987), Soglie. I dintorni del testo (1989), Palinsesti. La letteratura al secondo grado (1997), mentre da Pratiche Editrice sono stati pubblicati Introduzione all'architesto (1981) e Finzione e dizione (1994). Ricordiamo inoltre Mimologiques. Voyage en Cratylie (1976) e le raccolte a sua cura Théorie des genres (1986) e Esthétique et poétique (1992), tutte edite da Seuil.


Gérard Genette


L'Opera dell'arte. 
II. La relazione estetica


(1998, pp. 273, L. 34.000)

Come muta il nostro modo di rapportarci volta a volta con un ciottolo di fiume, un paesaggio, un arte-fatto (mettiamo: uno scolabottiglie), un'opera come la Venere di Milo? Può la riflessione teorica sull'arte garantire nella relazione estetica la distinzione fra due piani, uno genericamente "estetico" e l'altro specificamente "artistico"? E può farlo, alla fine, abbandonando legittimamente la domanda essenzialistica del "che cosa è?" (l'arte) per dislocarsi sul terreno funzionale del "quando?" (o magari del "come?").

Contro ogni oggettivismo volto a ricercare nell'opera in quanto tale i fattori della sua bellezza e artisticità, Gérard Genette adotta una prospettiva teorica rigorosamente soggettivistica: "non è l'oggetto che rende estetica la relazione, ma la relazione che rende estetico l'oggetto". Ci sono diversi modi di fruire di un "oggetto estetico" a seconda che il suo valore aspettuale produca semplicemente un'attenzione e un apprezzamento soggettivi e mutevoli ("mi piace, è bello") ovvero che si riconosca in esso (a torto o a ragione) anche una candidatura (intenzionale) a essere apprezzato come opera fra le opere (d'arte). In specifico, la ricezione di un'opera d'arte non potrà che essere modulata anche da una complessa trama di variabili di tipo storico e culturale.

Il titolo principale, L'Opera dell'arte, sta dunque a designare, ambiziosamente, l'operare dell'opera d'arte stessa, un operare (è questa la funzione artistica) che agli occhi del fruitore "sembrerà" oggettivamente motivato, ma che dal punto di vista della teoria estetica, risulterà tanto più libero, rischioso, piacevole, quanto più sarà restituito alla sua autentica dimensione soggettivistica.

Luciano Anceschi: "Che cosa è la poesia?"


Luciano Anceschi


Che cosa è la poesia?
Nuova edizione riveduta a cura di F. Bollino


(1998, pp. 190 - L. 25.000)

Leonardo Cozzoli: "Il linguaggio senza nome. Estetica, analogia e belle arti in Kant"


Leonardo Cozzoli


Il linguaggio senza nome. 
Estetica, analogia e belle arti in Kant


(1996, pp. 1996 - L. 25.000)


Corrado Rosso


Trasgressioni e paradossi. 
Saggi francesi


(1994, pp. 180 - L. 25.000)


Leonardo Cozzoli


L'identità estetica. 
Note kantiane


(1993, pp.131 - L. 18.000)


Luciano Anceschi


Decisione della forma. 
Esercizi critici e della memoria sulla pittura e sulle arti

Introduzione di Renato Barilli


(1993, pp. 299 ill. - L. 40.000)


Fernando Bollino


Ragione e sentimento. 
Idee estetiche nel Settecento francese


(1991, pp. 305 - esaurito)

 

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